Urbanistica tattica: l’esempio di Milano per riqualificare gli ambienti pubblici
I centri urbani hanno costantemente bisogno di modifiche e interventi per adattare gli spazi alle nuove esigenze che possono sorgere per diversi motivi:
Trovare una soluzione efficace non è certo un compito facile per le amministrazioni locali, e spesso gli interventi vengono rallentati dalla burocrazia oppure ostacolati da questioni di budget.
Negli ultimi anni Milano ha sperimentato un nuovo approccio che si distingue dalla pianificazione urbana tradizionale e prevede interventi portati a termine in tempi brevi, con un budget ridotto e il coinvolgimento diretto dei cittadini.
Stiamo parlando dell’urbanistica tattica e in questo articolo ti spiegheremo cos’è, come si applica e come potrà aiutare a migliorare i centri urbani rispondendo alle nuove esigenze dettate dalla pandemia di Covid-19.
Il termine urbanismo tattico, dall’inglese tactic urbanism, è diventato popolare intorno al 2010. Il termine veniva utilizzato per riferirsi a varie tecniche di arredo urbano che stavano sorgendo simultaneamente in diversi centri abitati.
L’urbanistica tattica si riferisce quindi a diverse pratiche che hanno come scopo il miglioramento degli spazi pubblici per renderli più vivibili e confortevoli per chi li usa. I diversi interventi possono essere fatti sia dalle amministrazioni locali sia dai cittadini.
I grandi centri urbani spesso risultano poco vivibili a causa del traffico che li attraversa, l’urbanistica tattica ha anche lo scopo di trovare una soluzione a questo problema e lo fa non solo istituendo aree pedonali, ma anche utilizzando soluzioni creative come la vernice sull’asfalto per indicare zone a velocità limitata.
Come abbiamo visto, l’urbanistica tattica comprende diverse pratiche, tuttavia possiamo individuare alcuni principi generali per quanto riguarda il metodo:
Come vengono applicati gli interventi di urbanistica tattica?
Possiamo riconoscere tre principali tipologie di intervento:
In Italia una delle prime città a sperimentare i metodi dell’urbanistica tattica è stata Milano, che con il progetto Piazze Aperte ha restituito agli abitanti la possibilità di vivere il proprio quartiere.
Gli interventi hanno lo scopo di creare nuovi spazi di socialità, creare nuovi luoghi di incontro e aumentare la sicurezza per pedoni e ciclisti sottraendo spazio al dominio delle auto.
Il progetto Piazze Aperte coinvolge diverse zone della città tra cui Piazza Angilberto II nel quartiere Dergano, il piazzale di Porta Genova e il quartiere Nolo (Nord Loreto).
Gli interventi vengono portati a termine in poco tempo e dispongono di piccoli budget, ma sono stati in grado di far rivivere le piazze e di diminuire il malcontento che da tempo si faceva sentire in questi quartieri.
I diversi progetti prevedono l’istallazione di nuove sedute e tavolini, rastrelliere per le biciclette e nuove aiuole per donare del verde alle piazze.
Tra i vari progetti, uno di quelli che ha avuto maggiore successo è stato quello realizzato nel quartiere di Nolo, tra via Spoleto, via Venni e via Martiri Oscuri.
Il progetto è stato pensato per soddisfare la richiesta di numerosi genitori di mettere in sicurezza la piazzetta, che si ubica proprio di fronte all’entrata di una scuola primaria. La piazza, ora ridipinta nei colori del giallo e del blu, ha ripreso vita e si è trasformata in un nuovo punto di incontro e socializzazione per le famiglie che abitano nel quartiere.
Gli esempi di urbanistica tattica a Milano non si fermano alle piazze, ma hanno anche lo scopo di permettere ai cittadini di spostarsi in bici e a piedi in sicurezza togliendo spazio alla circolazione delle auto o limitandola imponendo limiti di velocità.
La pandemia globale ha imposto a sindaci e decisori locali varie scelte che avranno un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini di ogni centro urbano. Alcune di queste sono legate alle misure necessarie pre garantire il distanziamento sociale che contribuirà a limitare la diffusione del virus Covid-19 e a quindi tenere sotto controllo i contagi.
In questo periodo di incertezze le persone sono meno propense a salire su mezzi affollati e si teme che con la riapertura delle scuole e il ritorno al lavoro d’ufficio le auto private tornino ad affollare le strade della città.
Per prevenire un aumento delle auto in circolazione il Comune di Milano ha annunciato un progetto che prevede la destinazione di 23 chilometri di strada a uso esclusivo dei ciclisti, per favorire e incoraggiare spostamenti più sostenibili.
Il comune non ha previsto la costruzione di nuove piste ciclabili, bensì, in linea con la filosofia dell’urbanisimo tattico, intende sottrarre lo spazio dedicato alle automobili e riservarlo a bici e pedoni.
Un esempio di questa strategia è il progetto di rinnovo che riguarda Corso Buenos Aires dove le corsie riservate alle automobili verranno diminuite da quattro a due e le aree di sosta saranno spostate a ridosso della carreggiata.
Altri interventi prevedono invece l’istituzione di varie zone 30, che contribuiranno a migliorare il livello di sicurezza per la circolazione di pedoni e ciclisti.
A cambiare dovrà essere anche l’arredo urbano del Comune di Milano, che per adattarsi al maggior numero di biciclette in circolazione dovrà predisporre gli arredi necessari, ad esempio installando nuovi portabiciclette e altri prodotti.
Il rinnovo e la ristrutturazione degli spazi pubblici è un dovere delle amministrazioni locali, ma è un bisogno che nasce direttamente dalle esigenze di coloro che vivono attivamente quegli spazi ogni giorno.
L’urbanistica tattica permette di dare voce ai cittadini che vogliono contribuire al miglioramento della propria città, aiutando a modellarla anche in base alle proprie esigenze.
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